Brillano le luci del Natale e di capodanno nel settore del turismo, dove regna il segno 'più' per queste festività. Tra Natale e Capodanno si muoveranno circa 12,8 milioni di italiani (+7,7%) dormendo almeno 1 notte fuori. A Natale l'86% resterà in Italia (l'88% nel 2014) ed il 14% andrà all'estero (12% nel 2014). A Capodanno l'80% resterà in Italia (69% nel 2014) ed il 20% andrà all'estero (31% nel 2014). Giro d'affari di circa 8 mld di Euro (+2,6% rispetto al 2014), secondo l'indagine realizzata dalla Federalberghi con il supporto tecnico dell'Istituto ACS Marketing Solutions, dal 10 al 18 dicembre. Sono state ascoltate ben 3.000 persone maggiorenni, per un campione rappresentativo di oltre 50 milioni di individui maggiorenni. Quanto alla modalità di prenotazione a Natale solo il 38% dei vacanzieri ha utilizzato sistemi elettronici, rispetto al 65% di Capodanno che ha preferito l'online. Tra coloro che non faranno alcuna vacanza, pari a 47 milioni di italiani (rispetto ai 48 milioni del 2014), mediamente quasi 24 milioni (rispetto ai 30 milioni del 2014) dichiarano di non potersi muovere per motivi economici.
NATALE - Per questa festività saranno circa di 6,6 milioni (rispetto ai 6,2 milioni del 2014) gli italiani che si muoveranno dalla propria città, dormendo almeno una notte fuori casa, per un incremento del 5,5%. Tra chi andrà in vacanza l'86% (rispetto all'88% del 2014) resterà in Italia, mentre il 14% (rispetto al 12% del 2014) andrà all'estero. La vacanza preferita sarà in montagna (30,6% rispetto al 39,5% del 2014), seguita da una città diversa da quella di residenza (26,5% rispetto al 24,2%), dalle città d'arte maggiori e minori (22,1% rispetto al 15,8%) e dal mare (12,4% rispetto al 13,7%). Mentre per chi andrà all'estero le grandi Capitali europee saranno preferite dal 63,2% (rispetto al 69,3% del 2014). Per chi resterà in Italia l'alloggio preferito sarà la casa di parenti o amici (41,2% rispetto al 40,7% del 2014). A Natale gli italiani in vacanza dormiranno in media 5,4 notti fuori casa (rispetto alle 4,6 notti del 2014) per una spesa media pro-capite di 651 Euro (rispetto ai 657 Euro del 2014
CAPODANNO - Per questa festività saranno circa 6,2 milioni gli italiani (rispetto ai circa 5,6 milioni del 2014) che si muoveranno dalla propria città, dormendo almeno una notte fuori casa, per un +10,2% rispetto al 2014. Tra chi partirà in vacanza l'80% (rispetto al 69% del 2014) resterà in Italia, mentre il 20% (rispetto al 31% del 2014) andrà all'estero. Per chi resterà in Italia la vacanza preferita sarà ancora in montagna (35,7% rispetto al 37,4% del 2014), seguita da una città diversa da quella di residenza (23,9% rispetto al 29,7%), dalle città d'arte maggiori e minori (22,7% rispetto al 17%), dal mare (7,2% rispetto al 10,3%) e dalle località termali e del benessere (4,5% rispetto al 2,9%). Mentre per chi andrà all'estero le grandi Capitali europee assorbiranno l'83% (come nel 2014). L'alloggio preferito sarà l'albergo (32,4% rispetto al 35,6% del 2014). A Capodanno gli italiani in vacanza dormiranno in media 4,1 notti fuori casa
I MOTIVI DELLA NON-VACANZA - I motivi principali per i quali il resto della popolazione italiana dichiara che non effettuerà nemmeno un pernottamento fuori casa a Natale e/o Capodanno sono legati essenzialmente ai motivi economici, che si attestano al 50% (circa 24 milioni), con un drastico calo però rispetto al 2014 (30 milioni). "È un ottimistico segnale di ripartenza e di consolidamento dei consumi turistici degli italiani quello che emerge dalle previsioni delle imminenti festività di Natale e di Capodanno". È questo il commento a caldo del Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei risultati. "Certo, - stigmatizza Bocca - il risultato positivo non cancella gli anni di crisi che sono alle spalle e per ritornare ai livelli pre-recessione occorrerà almeno un lustro, ma vogliamo guardare avanti con entusiasmo e concentrarci sui prossimi risultati. "Confidiamo -conclude Bocca- che il Governo ed il Parlamento supportino uno dei settori più vitali per lo sviluppo economico del Paese, a cominciare da un robusto e strategico potenziamento dell'Enit, un istituto senza il quale difficilmente potremo vincere le sfide che un mercato sempre più polverizzato ed agguerrito ci offrirà di giorno in giorno".
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