L'amore e il sesso in tutte le sue forme in un viaggio speciale di San Valentino davanti a 10 quadri imperdibili.
Il bacio di Gustav Klimt
Icona dell’Art Nouveau, l’opera del pittore austriaco Gustav Klimt parla di amore, sensualità e romanticismo. Realizzato tra il 1907 e il 1908, è uno dei dipinti più celebri dell’arte contemporanea, caratterizzato da forme morbide e sinuose e da colori dorati che danno eleganza e grazia ai protagonisti mentre si abbracciano in un bacio sensuale e travolgente. L’olio su tela è esposto nella Österreichische Galerie Belvedere di Vienna.
Amore e Psiche di Antonio Canova
Tra il 1788 e il 1793 Antonio Canova realizzò Amore e Psiche, scultura in marmo bianco, ora conservata al museo del Louvre di Parigi. Dell’opera lo scultore veneziano fece tre copie, in ognuna delle quali i due protagonisti sono ritratti in pose diverse. Questo gruppo scultoreo, che ritrae uno dei momenti più lirici del romanzo L’asino d’Oro di Apuleio, è armonioso nelle forme e nelle figure, la cui bellezza rende il loro un amore ideale ed etereo. L’artista volle eternare nel marmo il momento in cui Amore risvegliò con un bacio l’amata dal sonno profondo che la dea Proserpina, ingannandola, le aveva procurato.
Sopra la città di Marc Chagall
I due amanti, teneramente legati, volano sulla città verso una nuova vita: è questo il messaggio che l’artista bielorusso Marc Chagall volle imprimere sulla tela, realizzata nel 1918 e oggi esposta nella Tretyakov Gallery di Mosca. Più che un quadro è una poesia piena di speranza che l’autore avanguardista, all’indomani della rivoluzione russa, rivolge alla città Vitebsk e alla moglie Bella Rosenfeld, il suo grande amore. E’ lei che nel quadro tiene con un braccio, mentre insieme volano nel cielo della città, nuotando nell’aria e lasciandosi andare al vento dei sogni.
Il bacio di Francesco Hayez
L’opera del pittore milanese Francesco Hayez è uno dei manifesti del romanticismo pittorico italiano. Dipinta nel 1859 e conservata nella Pinacoteca di Brera a Milano, venne realizzata in tre copie con colori e toni diversi degli abiti dei protagonisti. Il bacio, prima di un presunto addio, è pieno di passione e amore; la partenza dell’uomo, evidenziata dal piede sul gradino che fa pensare a un’imminente separazione, aumenta ancora di più il pathos della scena.
Ettore e Andromaca di Giorgio De Chirico
Nel museo all’aperto Bilotti di Cosenza si può ammirare l’opera Ettore e Andromaca, che Giorgio De Chirico realizzò nel 1917. L’opera bronzea, vuota all’interno, racconta la triste storia mitologica nel momento in cui Ettore saluta Andromaca per l’ultima volta, prima di affrontare Achille. L’eroe sa che perderà la vita, ma ciò nonostante si avvia verso il suo destino; il pittore metafisico ritrae i due amanti come manichini nelle mani del fato.
Senza titolo di Keith Haring
E’ uno dei più celebri disegni di Keith Haring, realizzato nel 1988 ed esposto nel Hamilton Selway Fine Art di Hollywood. E’ inconfondibile il tratto del geniale pittore e street writer statunitense, morto di Aids ad appena 32 anni. Nonostante la sua morte prematura, il linguaggio di Haring è entrato nell’immaginario collettivo del XX secolo: le sue opere sono popolate da personaggi stilizzati e bidimensionali e l’uso di colori accesi ricorda quelli della grafica pubblicitaria. In questo disegno traspare la sua personale idea dell’amore: due esseri, di cui non è possibile individuare il sesso, che danzano sulle note del sentimento.
Adamo ed Eva di Tamara De Lempicka
Due corpi nudi stretti in un abbraccio intenso e possessivo: è uno dei modi di rappresentare l’amore per la pittrice russa Tamara Rosalia Gurwik-Gorska, sposata Lempicka, che dipinse il quadro nel 1932. Ai possenti muscoli di Adamo, l’unico nudo maschile che abbia mai dipinto l’artista, si contrappone il corpo liscio e morbido di Eva. L’opera venne acquistata dalla cantante e attrice Barbra Streisand che nel 1994 la vendette a un privato per più di due milioni di dollari.
Gli Amanti di René Magritte
E’ una delle opere surrealiste più famose di René Magritte, esposta al Moma di New York. Realizzato nel 1928, il dipinto raffigura una coppia coperta da un velo che si abbraccia e si bacia e racconta la difficoltà di esprimere l’amore e di comunicarlo. I pensieri e la testa, infatti, sono coperti da un velo.
Papiro 55001
Nel museo egizio di Torino è conservato il papiro numero 55001, un fragilissimo documento che racconta l’eros ai tempi della dinastia di Ramses, nell’anno 1150 prima di Cristo. Recentemente restaurato, il papiro è diviso in due parti: una, quasi completamente distrutta, ha come tema principale la satira mentre la seconda, più integra, è una specie di Kamasutra degli antichi Egizi. Il papiro racconta la vita di una donna egiziana - capelli, vestiti e trucco - e il modo in cui faceva l’amore, posizioni comprese, che risultano essere vere acrobazie sessuali.
Affreschi erotici di Lupanariello
Tra le ultime aperture dell’area archeologica pompeiana, grazie al “grande progetto Pompei”, c’è il Lupanariello o piccolo Lupanare, restaurato all'interno di una struttura in cui veniva esercitata la prostituzione. Lo rivelano quattro affreschi erotici che decorano il locale, del quale era stata murata la finestra per garantire la privacy dei clienti. La casa venne alla luce nel 1878 ma il restauro e l’apertura al pubblico risalgono ad appena due mesi fa. Gli affreschi di tema erotico si aggiungono a quelli molto noti del Lupanare, i bordelli dell’antica Pompei, e delle terme Suburbane, gli stabilimenti balneari pubblici.
Il bacio di Gustav Klimt
Icona dell’Art Nouveau, l’opera del pittore austriaco Gustav Klimt parla di amore, sensualità e romanticismo. Realizzato tra il 1907 e il 1908, è uno dei dipinti più celebri dell’arte contemporanea, caratterizzato da forme morbide e sinuose e da colori dorati che danno eleganza e grazia ai protagonisti mentre si abbracciano in un bacio sensuale e travolgente. L’olio su tela è esposto nella Österreichische Galerie Belvedere di Vienna.
Amore e Psiche di Antonio Canova
Tra il 1788 e il 1793 Antonio Canova realizzò Amore e Psiche, scultura in marmo bianco, ora conservata al museo del Louvre di Parigi. Dell’opera lo scultore veneziano fece tre copie, in ognuna delle quali i due protagonisti sono ritratti in pose diverse. Questo gruppo scultoreo, che ritrae uno dei momenti più lirici del romanzo L’asino d’Oro di Apuleio, è armonioso nelle forme e nelle figure, la cui bellezza rende il loro un amore ideale ed etereo. L’artista volle eternare nel marmo il momento in cui Amore risvegliò con un bacio l’amata dal sonno profondo che la dea Proserpina, ingannandola, le aveva procurato.
Sopra la città di Marc Chagall
I due amanti, teneramente legati, volano sulla città verso una nuova vita: è questo il messaggio che l’artista bielorusso Marc Chagall volle imprimere sulla tela, realizzata nel 1918 e oggi esposta nella Tretyakov Gallery di Mosca. Più che un quadro è una poesia piena di speranza che l’autore avanguardista, all’indomani della rivoluzione russa, rivolge alla città Vitebsk e alla moglie Bella Rosenfeld, il suo grande amore. E’ lei che nel quadro tiene con un braccio, mentre insieme volano nel cielo della città, nuotando nell’aria e lasciandosi andare al vento dei sogni.
Il bacio di Francesco Hayez
L’opera del pittore milanese Francesco Hayez è uno dei manifesti del romanticismo pittorico italiano. Dipinta nel 1859 e conservata nella Pinacoteca di Brera a Milano, venne realizzata in tre copie con colori e toni diversi degli abiti dei protagonisti. Il bacio, prima di un presunto addio, è pieno di passione e amore; la partenza dell’uomo, evidenziata dal piede sul gradino che fa pensare a un’imminente separazione, aumenta ancora di più il pathos della scena.
Ettore e Andromaca di Giorgio De Chirico
Nel museo all’aperto Bilotti di Cosenza si può ammirare l’opera Ettore e Andromaca, che Giorgio De Chirico realizzò nel 1917. L’opera bronzea, vuota all’interno, racconta la triste storia mitologica nel momento in cui Ettore saluta Andromaca per l’ultima volta, prima di affrontare Achille. L’eroe sa che perderà la vita, ma ciò nonostante si avvia verso il suo destino; il pittore metafisico ritrae i due amanti come manichini nelle mani del fato.
Senza titolo di Keith Haring
E’ uno dei più celebri disegni di Keith Haring, realizzato nel 1988 ed esposto nel Hamilton Selway Fine Art di Hollywood. E’ inconfondibile il tratto del geniale pittore e street writer statunitense, morto di Aids ad appena 32 anni. Nonostante la sua morte prematura, il linguaggio di Haring è entrato nell’immaginario collettivo del XX secolo: le sue opere sono popolate da personaggi stilizzati e bidimensionali e l’uso di colori accesi ricorda quelli della grafica pubblicitaria. In questo disegno traspare la sua personale idea dell’amore: due esseri, di cui non è possibile individuare il sesso, che danzano sulle note del sentimento.
Adamo ed Eva di Tamara De Lempicka
Due corpi nudi stretti in un abbraccio intenso e possessivo: è uno dei modi di rappresentare l’amore per la pittrice russa Tamara Rosalia Gurwik-Gorska, sposata Lempicka, che dipinse il quadro nel 1932. Ai possenti muscoli di Adamo, l’unico nudo maschile che abbia mai dipinto l’artista, si contrappone il corpo liscio e morbido di Eva. L’opera venne acquistata dalla cantante e attrice Barbra Streisand che nel 1994 la vendette a un privato per più di due milioni di dollari.
Gli Amanti di René Magritte
E’ una delle opere surrealiste più famose di René Magritte, esposta al Moma di New York. Realizzato nel 1928, il dipinto raffigura una coppia coperta da un velo che si abbraccia e si bacia e racconta la difficoltà di esprimere l’amore e di comunicarlo. I pensieri e la testa, infatti, sono coperti da un velo.
Papiro 55001
Nel museo egizio di Torino è conservato il papiro numero 55001, un fragilissimo documento che racconta l’eros ai tempi della dinastia di Ramses, nell’anno 1150 prima di Cristo. Recentemente restaurato, il papiro è diviso in due parti: una, quasi completamente distrutta, ha come tema principale la satira mentre la seconda, più integra, è una specie di Kamasutra degli antichi Egizi. Il papiro racconta la vita di una donna egiziana - capelli, vestiti e trucco - e il modo in cui faceva l’amore, posizioni comprese, che risultano essere vere acrobazie sessuali.
Affreschi erotici di Lupanariello
Tra le ultime aperture dell’area archeologica pompeiana, grazie al “grande progetto Pompei”, c’è il Lupanariello o piccolo Lupanare, restaurato all'interno di una struttura in cui veniva esercitata la prostituzione. Lo rivelano quattro affreschi erotici che decorano il locale, del quale era stata murata la finestra per garantire la privacy dei clienti. La casa venne alla luce nel 1878 ma il restauro e l’apertura al pubblico risalgono ad appena due mesi fa. Gli affreschi di tema erotico si aggiungono a quelli molto noti del Lupanare, i bordelli dell’antica Pompei, e delle terme Suburbane, gli stabilimenti balneari pubblici.
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