GENOVA – Dopo il successo dello scorso anno, Costa Crociere conferma il suo legame con Sanremo, con una brand integration che prevede la presenza di Costa Smeralda nei collegamenti dall’Ariston come "palco sul mare" e uno spot dedicato.
GINEVRA - MSC Crociere ha inserito nella programmazione estiva un tour da sogno verso destinazioni rimaste quasi incontaminate in cima al globo terrestre, tra ghiacci, terapeutici silenzi e paesaggi fortemente introspettivi per chi sente la necessità di ritrovare se stesso immergendosi nella natura, alla ricerca del benessere dell’anima. Groenlandia, Islanda, Scozia propongono queste caratteristiche, i giorni di navigazione necessari per raggiungerle in nave sembrano appositamente calcolati per prepararsi e per metabolizzare esperienze a terra dal forte impatto emotivo.
21 notti tra soste e traversate nei mari del nord con tappe intermedie nel Regno Unito, ad esempio nelle Isole Orcadi, in Scozia, a contorno di una magica e memorabile avventura. Poi la capitale della Danimarca e quella della Germania, Berlino, comodamente raggiungibile da Warnemunde.
Dopo la partenza MSC Poesia punterà la prua verso l'arcipelago indipendente di Orkney, di cui Kirkwall è la capitale che possiede una cattedrale in pietra arenaria, senza dubbio il più bell’edificio medievale nel nord della Scozia. Oggi, la città è divisa in due punti focali principali: il vecchio porto, a nord della città, dove i traghetti per le isole vanno e vengono tutto l’anno, e la strada principale, che cambia il suo nome quattro volte se la si prende in direzione sud, dal porto oltre la cattedrale.
Sempre in territorio scozzzese la tappa successiva, a Stornoway capoluogo delle Ebridi Esterne e situata sull'isola Lewis e Harris. Città marittima all'estremità di una baia ben riparata, la sua importanza di deriva dall'essere uno dei maggiori centri pescherecci della paese, al quale affluiscono, durante la stagione della pesca delle aringhe, numerosi pescatori e operai, impiegati nella salagione e nell'essiccamento del pesce.
Poi l’Islanda. Reykjavík si specchia nella sua baia. Il suo fronte mare è ricco di banchine ricolme di negozi, locali in cui si suona musica dal vivo e caffetterie. Percorrendo viale Frakkastigur fino a Lækjartorg ci si imbatte nella Sólfar, anche detta Sun Voyager, una grande scultura moderna, in acciaio, di Jón Gunnar Árnason, che rappresenta una nave vichinga, con la prua rivolata verso nord.
Lasciata l’islanda ulteriormente mozzafiato sarà il passaggio nello stretto di Prins Christian Sund, caratterizzato da un gruppo di isolette a sud in cui si trova Capo Farvel, all'estremo meridionale della costa, tra Oceano Atlantico ad est e Mare del Labrador ad ovest. Luogo noto per i suoi imponenti ghiacciai, montagne, cascate, iceberg e fiordi. Oltre per l’osservazione della fauna selvatica. Un corso d'acqua semplicemente spettacolare, che si apre solo in estate quando gli enormi blocchi di ghiaccio si sciolgono, questo percorso affascinante merita di essere esplorato, con i suoi paesaggi sorprendenti punteggiati da svettanti montagne innevate, magnifici ghiacciai e scogliere di granito.
Segue l’arrivo nella magica Groenlandia tappa a Nuuk, la capitale più a Nord del mondo raggiungibile solo via mare o via aereo. Porto peschereccio, è il più grande centro commerciale, si trova alla bocca del fiordo Godthåbsfjorden, sulla costa occidentale dell'isola, a circa 240 km a sud del Circolo polare artico e a circa 10 km dalle coste del Mare del Labrador, sulla costa sud-occidentale del Paese. Sulla città incombe la maestosa montagna Sermitsiaq, che può essere vista da ogni angolo della località;
Salutata Nuuk è il momento del grazioso villaggio colorato di Ilulissat, capoluogo del comune di Avannaata, il cui nome significa gli iceberg, proprio in questa zona si staccano immensi blocchi dal ghiacciaio di Icecap, largo 5 km e di spessore sconosciuto, il più grande ghiacciaio del mondo al di fuori dell'Antartide. La maggior parte degli iceberg sostano poi nel fiordo gelato, il Kangia, una delle mete più ambite del turismo groenlandese, Patrimonio dell'umanità dal 2004.
Chiude l’esperienza groenlandese la suggestiva città di Qaqorto, la più grande città del sud della Groenlandia, oltre 3.000 abitanti, il suo nome significa la bianca, anche se d'estate qui sbocciano innumerevoli fiori selvatici di ogni colore. Si trova a 450 km in linea d'aria da Nuuk (anche se il percorso via terra è molto maggiore); si può raggiungere con traghetti e voli giornalieri, ma anche con il trekking da alcune cittadine limitrofe. In questa città vengono prodotti i mantelli di pelle di foca. Ma Qaqortoq è soprattutto il punto di partenza di escursionisti che si dirigono verso vicine attrazioni turistiche: il lago Tasersuaq, il Cairn di Peter e la principale, Hvalsey, un antico insediamento scandinavo di cui sono rimaste solo rovine: qui, secondo gli annali islandesi (dove è chiamata Flateyjarbók) nel XV secolo vi furono molti roghi di streghe.
Il viaggio prosegue con il ritorno in territorio islandese, verso la punta nordoccidentale dell’isola si approda a Isafjordur, una piccola città dalle antiche origini, intorno al 1743. Alla periferia di Bolungarvík, la località più settentrionale dei fiordi occidentali, si può invece visitare Ósvör, un tempo villaggio di pescatori ora museo a cielo aperto.
Si chiude, prima del rientro a Copenaghen e Warnemunde con la partenza per Akureyri, con escursione imperdibile al lago Myvatn, passando da Eyjafjördur, da dove si gode di una splendida vista sul porto cittadino.La prima fermata d'obbligo è a Godafoss, qui le acque del Skjálfandafljót formano una cascata alta 12 metri. Secondo la leggenda, nell'anno 999 o 1000, uno dei capi degli islandesi proclamò il Cristianesimo la religione ufficiale dell'Islanda e gettò nelle sue acque gli idoli degli dèi nordici (Odino, Thor e Freyr, cui probabilmente la cascata era precedentemente dedicata) nella cascata.
ph Giorgio Baroni |
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(Pixabay) |
ROMA - Con le ultime partenze salgono ad oltre 13 milioni di italiani che hanno deciso di andare in vacanza durante le festività, di fine ed inizio anno, con un forte aumento del 13% rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione del ponte dell’Epifania che circa 5 milioni di italiani hanno scelto di trascorrere fuori casa spinti anche dalle condizioni climatiche favorevoli. Un bilancio molto positivo – sottolinea la Coldiretti – con la grande maggioranza dell’87% degli italiani che ha deciso di rimanere nella Penisola dove si registra peraltro il ritorno degli stranieri con oltre 5 milioni di presenze nel periodo considerato e una decisa inversione di tendenza dopo le difficoltà degli ultimi due anni.
La spesa media degli italiani è di 575 euro per persona in aumento del 28% rispetto allo scorso anno. Oltre 1/3 è destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche in mercati, feste e sagre di Paese da riportare a casa come souvenir. L’alimentazione – sottolinea la Coldiretti – è diventata la principale voce del budget turistico anche grazie all’immenso valore storico e culturale del patrimonio enogastronomico nazionale che è diffuso su tutto il territorio e dalla cui valorizzazione – precisa la Coldiretti – dipendono molte delle opportunità di sviluppo economico ed occupazionale.
L’Italia può contare sull’agricoltura più green d’Europa di 5450 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 316 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche, 25mila agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina, 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica e le numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino.
Sul podio delle destinazioni – continua la Coldiretti – salgono le città e le località d’arte con il 54%, anche per la mancanza di neve nelle aree collinari, seguite dalla montagna con il 23% mentre il resto si è diviso tra campagna, mare e terme con la riscoperta del turismo di prossimità.
Il 57% ha scelto di alloggiare in case proprie o di parenti e amici mentre il 34% preferisce l’albergo ma tengono le formule alternative come bed and breakfast e agriturismi. Sono oltre un milione – stima la Coldiretti – infatti i vacanzieri che da Natale all’Epifania hanno scelto l’agriturismo per pernottare o mangiare, alla ricerca di riposo e di tranquillità lontano dalle preoccupazioni.
La capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo resta – continua Coldiretti – la qualità più apprezzata degli agriturismi italiani che si confermano infatti come la più valida alternativa ai pranzi e ai cenoni casalinghi delle feste. Nel tempo gli oltre 25mila agriturismi italiani – conclude la Coldiretti – hanno però qualificato notevolmente la propria tradizionale offerta di alloggio e ristorazione con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking o attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici, ma anche corsi di cucina e wellness.