sabato 20 agosto 2016

Ad Aliano per La Luna e i calanchi di Carlo Levi

Chi avrebbe mai immaginato che uno dei borghi più piccoli e interni della Basilicata, dove Carlo Levi visse il suo esilio, descritto poi nel libro-denuncia “Cristo si è fermato ad Eboli”, sarebbe diventato uno dei centri culturali di riferimento del Mezzogiorno, fino ad ambire al titolo di Capitale Italiana della Cultura per il 2018? Il piccolo Comune materano di Aliano celebrerà dal 20 al 25 agosto la propria candidatura, in occasione del Festival di Paesologia “La luna e i calanchi”, promosso dalla Regione Basilicata, dall'Azienda di Promozione Turistica regionale, da I Parchi Letterari e dalla Società Dante Alighieri. Giunto alla sua quarta edizione la manifestazione si contraddistingue per essere l'unico Festival di Paesologia italiano, grazia al coraggio e alla passione del suo ideatore e direttore artistico Franco Arminio.

Un'iniziativa "che vuole raccogliere intorno a un paese e un luogo preciso il meglio delle tensioni civili e artistiche che si stanno sprigionando nel mediterraneo interiore, con particolare attenzione ovviamente a quello che accade in Lucania e nelle regioni vicine. Il paese raccontato da Carlo Levi come simbolo di un sud che costruisce nuove storie legate a un nuovo rapporto coi paesi e il paesaggio" (F. Arminio).

Aliano nei giorni del festival diventa una “comunità provvisoria” (come ama definirla Arminio) che unisce gli artisti invitati (fotografi, scrittori, registi, musicisti), gli abitanti del paese e il pubblico che proviene da ogni parte d’Italia. Anche in questa edizione la particolarità del programma è che non sono previste pause. Si inizia dal pomeriggio del 20 agosto e si prosegue ininterrottamente fino alla mattina del 25.

Per maggiori info: www.lalunaeicalanchi.it e http://www.parchiletterari.com/evento.php?ID=00966

PROGRAMMA: http://www.lalunaeicalanchi.it/2016/programma/

Dal pomeriggio del 20 agosto alla mattina del 25 agosto ad Aliano, in provincia di Matera, si svolge LA LUNA E I CALANCHI, quarta edizione della Festa della paesologia.  Ad Aliano fu esiliato Carlo Levi, autore del bellissimo Cristo si è fermato ad Eboli. Il paese è circondato da un paesaggio suggestivo, unico in Italia. Ma è anche un paese che ha investito con molta decisione sulla cultura. Aliano è tra le ventuno località che si sono candidate a capitale italiana della cultura per il 2018. La festa è ideata e condotta da Franco Arminio, autore di diversi libri sulla paesologia, disciplina da lui stesso inventata. Arminio in Lucania si occupa anche della strategia nazionale delle aree interne. È referetente tecnico della Montagna Materana, l’area prescelta come progetto Pilota. Questo per dire che non si tratta solo di un evento estivo, ma di un’azione che si incrocia con altre azioni in atto in Basilicata.

La caratteristica indiscutibile della festa è la sua originalità. Uno spazio insieme politco e poetico. Una festa della letizia pensosa, perché c’è pensare ai luoghi e alle persone, bisogna mettere sogno e ragione nelle nostre giornate fitte di incontri, ma povere di senso.

Forse per questo la festa si svolge senza interruzioni. C’è voglia di trovare intensità, di intrecciare paure e utopie. Ci sono in Italia tanti festival dedicati alla poesia, al cinima, alla musica e a tante altre discipline. Ad Aliano c’è uno sposalizio tra cose diverse, partendo dal fuoco centrale di tenere assieme poesia e impegno civile. E allora nelle stesse giornate puoi incontrare un politico come Fabrizio Barca e una poetessa come Mariangela Gualtieri, puoi trovare un tenore coreano e i fratelli Mancuso, Peppe Voltarelli e una cantante jazz, un antropologo e un barbiere alternativo, Rocco Papaleo e gli studenti dell'università di Parma.
Quest’anno assegneremo il premio alla carriera a Pietro Laureano, l’uomo che ha portato Matera all’attenzione del mondo. I parlamenti comunitari saranno incentrati sulle questioni dell’Italia interna. Abbiamo abolito il palco anche per eliminare ogni equivoco circa le nostre intenzioni: non vogliamo fare “semplicemente” spettacolo, non vogliamo intrattenere. A Aliano si viene per partecipare a una sorta di sessantotto delle montagne, non si è spettatori, ma protagonisti di azioni che provano a spezzare l’autismo corale in cui siamo immersi. Una fitta trama di azioni paesologiche, azioni che possono essere performance artistica e momento di raccoglimento: quest’anno è prevista anche la stanza della memoria, un luogo in cui le persone potranno parlare dei loro lutti.

La festa della paesologia alla fine è una comunità provvisoria formata dagli abitanti del paese, dalle persone invitate (quasi trecento quest’anno) e dai visitatori (l’anno scorso furono circa 18.000). Una comunità che si muove all’insegna del motto: piccolo paese, grande vita.

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